IL WATERGATE

Washington 17 giugno 1972. Sulle rive del Potomac sorge il complesso di edifici di lusso che hanno assunto il nome di Watergate. Verso l’ una di notte Frank Willis, una guardia giurata di 24 anni, notò del nastro adesivo sulle porte che ne impediva la chiusura. Lo rimosse e poi quando ripassò di li lo ritrovò al suo posto, si insospettì e chiamò la polizia. Il Watergate conteneva gli uffici del Cominato Nazionale del Partito Democratico. In quel periodo si stava svolgendo la campagna elettorale che sarebbe culminata nel novembre dello stesso con la straordinaria rielezione di Richard Nixon a presidente degli Stati Uniti. Quando la polizia entrò nell’ edificio sorprese cinque uomini Virgilio González, Bernard Barker, James W. McCord jr., Eugenio Martínez e Frank Sturgis nell’ atto di sistemare apparecchi di intercettazione e trafugare documenti del partito democratico. Queste cinque persone erano state inviate a compiere l’ infrazione dagli uomini del Comitato di Nixon. Il piano originariamente si chiamava operazione Gemstone e consisteva nel raccogliere informazione dagli avversari democratici per condurre la campagna elettorale a proprio favore. Le stranezze di quello che l’ addetto stampa del Presidente liquidò come un “furto di terz’ordine” incuriosirono due giornalisti del Washington Post, Carl Bernstein e Bob Woodward. I quali nella loro incredibile indagine ebbero modo di risalire  a tutti gli uomini coinvolti nello scandalo fino al presidente Nixon. Il contributo maggiore fu reso possibile da una fonte preziosa e segreta. Fonte che prese il nome in codice di Gola Profonda la cui identità fu solo rivelata nel 2005, il suo nome Mark Felt. Questo terremoto politico portò alle dimissioni di Nixon il 9 agosto 1974. Il suo posto venne preso da Gerald Ford, l’ unico presidente Usa non eletto nella storia. Ford fu aspramente criticato quando concesse il perdono presidenziale a Nixon seppure quella fosse una funzione prevista dalla costituzione americana. Il personaggio dell’ inizio di questa storia, Frank Willis, perse il lavoro, visse di stenti e morì in povertà nel 2000. Da quel momento in poi il Watergate è l’ emblema giornalistico di qualunque caso torbido. Il suffisso gate venne poi accostato alle parole chiave degli scandali futuri.

Ettore Poggi

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