Il 18 agosto 1912 nacque una delle più importanti scrittrici del dopoguerra italiano, Elsa Morante.
Scrittrice fin da giovanissima, incontrò all’età di 24 anni il suo futuro marito e famoso scrittore, Alberto Moravia. I due convolarono a nozze nell’aprile del 1941, in piena seconda guerra mondiale.
Elsa Morante era una donna che si definiva scrittore, al maschile, perché “il concetto generico di scrittrici come di una categoria a parte, risente ancora della società degli harem”.
Grazie al supporto della Ginzburg, Elsa pubblicò nel 1948 il suo primo libro intitolato Menzogna e sortilegio.
La Morante si può considerare un’artista a tutto tondo, in quanto non si dedicò esclusivamente alla letteratura in senso stretto, ma si occupò anche di traduzione, cinema e radio. Nel 1957 venne pubblicato uno dei più famosi romanzi della scrittrice, intitolato L’isola di Arturo: il testo è incentrato sulla figura di Arturo Gerace, un giovane orfano di madre e figlio di un padre piuttosto assente. La sua vita sull’isola di Procida viene stravolta quando il padre porta a casa una nuova moglie. Arturo ha sentimenti contrastanti verso questa donna: da una parte la disprezza, dall’altra prova un’attrazione che lo spinge, dopo diverse vicissitudini, a dichiararle il suo interesse. Una volta respinto, Arturo decide di lasciare l’isola, il suo rifugio, per aprirsi alla vita adulta e affrontare la seconda guerra mondiale.
Nel 1961 Elsa e Alberto si separarono: la scrittrice aveva già avuto diverse relazioni al di fuori dal matrimonio, anche con personaggi legati al mondo culturali quali il regista Luchino Visconti e il pittore Bill Morrow. Quando quest’ultimo morì nel 1962, la Morante fu notevolmente colpita dall’accaduto e ne risentì anche, per un certo periodo, la sua opera. Tuttavia, nel 1974 venne pubblicato un importante libro della donna intitolato La Storia, e nel 1982 uscì l’ultimo romanzo intitolato Aracoeli.
Nel 1983 la scrittrice tentò il suicidio e morì nel 1985, stroncata da un infarto.
Maria