Bob Dylan, Highway 61 Revisited

dylanIl 30 agosto 1965 viene pubblicato uno dei più grandi capolavori musicali, targati Bob Dylan, dello scorso secolo, Highway 61 Revisited. Fa parte di una trilogia iniziata cinque mesi prima con Bringing It All Back Home e proseguita con Blonde On Blonde. Inciso in soli sei giorni nell’ agosto del 1965. La Highway 61 è una strada americana che va dal Minnesota (stato di nascita di Dylan) fino alla foce del fiume Mississippi. Questo lavoro fatto di testi raffinati e dell’ utilizzo della chitarra elettrica, prima Dylan era solito suonare quella acustica.  Dylan raccontò che si tratta di nove canzoni che come un viaggio notturno attraversano l’ America piena di bellissimi sconosciuti che non fanno ritorno a casa. Questa trilogia di album si snoda attraverso delle sontuose influenze. Se Bringing It All Back Home prende le mosse dai Beatles, Highway 61 è un accostamento agli Stones e Blonde on Blonde si trova sui sentieri di  Smokey Robinson. E’ un album che ha una sua coralità in esecuzione, c’è una vera band attorno a Bob Dylan nella costruzione di questo successo. La canzone che apre l’album è Like a Rolling Stone, divenuta un inno per generazioni. La rivista Rolling Stone l’ha eletta a canzone del secolo. La seconda traccia di Highway 61 Revisited è Tombstone Blues, un blues frenetico con versi del tipo “Il sole non è giallo, è un pollo… smetti di piangere, ingoia il tuo orgoglio.” It Takes a Lot to Laugh, It Takes a Train to Cry e From a Buick 6  sono un lamento per un amore non corrisposto apparecchiato in un blues  con piano e armonica. Chiude il lato A Ballad of a Thin Man, un pezzo che racchiude in se la grandezza dell’ opera, un atto di protesta. Il contrasto tra Dylan e la critica, dove quest’ ultima prova, senza avere gli strumenti necessari, a comprendere cosa passi nella testa dell’ autore. Tentativo che vede il Mr. Jones del testo a misurare la realtà in quadro deformato da personaggi che parlano una lingua sconosciuta. Queen Jane Approximately è una languida ballad sostenuta da organo e armonica che si nutre di alcuni riferimenti alla love story di Bob con Joan Baez. Highway 61 Revisited è la title track, la canzone che da il titolo all’ album. E’ un viaggio. Un ricettacolo delle situazioni più disparate dell’ intera esperienza umana in un ipotetico viaggio sulla Route 61. Just Like Tom Thumb’s Blues è un’ altra ballad, che racchiude in se tutti gli elementi che si potrebbero rintracciare in un film noir, donne di dubbia moralità, droghe, sesso e corruzione. Chiude l’ album Desolation Row, una lunga e potente immersione in un fiume di desolazione dove la realtà e l’immaginazione si fondono. E questo è quanto, uno degli album più belli che la musica degli anni 60 ci potesse consegnare.

Ettore Poggi

Please rate this

coffeeandhistory