L’8 settembre 1870 il generale del Regno d’Italia Raffaele Cadorna, al comando di un corpo d’armata, si attestò alla periferia di Roma; il comandante in capo consegnò al rappresentante vaticano una lettera indirizzata al romano potenfice Pio IX. Nella missiva il Re d’Italia, Vittorio Emanuele II, annunciava al papa l’imminente ingresso dell’esercito regio nella città romana. Era l’atto conclusivo del processo di unificazione italiana: Roma, la città santa, sarebbe diventata italiana il 20 settembre 1870. Il Regno d’Italia ne avrebbe fatto la sua capitale. L’8 settembre 1943 alle ore 19:42 il generale dell’esercito italiano Pietro Badoglio annunciava, con un messaggio radiofonico, la resa incondizionata all’alleato americano. Era, anche questo, l’ultimo atto di una guerra condotta a fianco dell’ex alleato tedesco; era l’inzio della fine del Regno d’Italia. In 73 anni di storia l’Italia passò dall’unificazione del suo territorio ottenuta grazie all’ardore del suo condottiero, Giuseppe Garibaldi, all’umiliazione e alla distruzione della seconda guerra mondiale.
L’8 settembre 1943 l’Italia non sottomise solamente la propria sovranità al nuovo alleato americano, ma consegnò parte dei propri territori al nuovo nemico tedesco il quale, prima di battere in una lenta ritirata, depredò, uccise e distrusse tutto ciò che incontrò sul suo cammino. Gli americani al sud, i tedeschi al nord, Roma città aperta: l’Italia come nazione non esisteva più. Essa dimostrò tutta la propria debolezza di giovane stato: una casa regia in fuga, un dittatore spodestato, un esercito allo sbando, una popolazione abbandonata a se stessa.
“Il governo italiano, riconosciuta la impossibilità di continuare l’impari lotta contro la soverchiante potenza avversaria, nell’intento di risparmiare ulteriori e più gravi sciagure alla nazione, ha chiesto un armistizio al generale Eisenhower, comandante in capo delle forze alleate anglo-americane. La richiesta è stata accolta. Conseguentemente ogni atto di ostilità contro le forze anglo-americane deve cessare da parte delle forze italiane in ogni luogo. Esse però reagiranno ad eventuali attacchi di qualsiasi altra provenienza”. Pietro Badoglio, 8 settembre 1943
Ancora una volta, come accade quasi sempre nel corso della storia, le ripercussioni della guerra e il peso della successiva ricostruzione passarono attraverso il sacrificio dei cittadini italiani. W l’Italia.
Roberto