In un’epoca contemporanea in perenne movimento, dominata dalla parola e dall’immagine, oggi è importante fermarsi ad ascoltare l’eco della storia. Lo vogliamo fare con la poesia scritta da Primo Levi, che apre il suo libro “Se questo è un uomo”. E’ la storia di un uomo segregato nei campi di concentramento, che ha lottato per la sopravvivenza. E’ la stessa storia di milioni di uomini, donne e bambini.
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo,
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi:
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
Roberto Rossetti