I Monuments men: la storia recuperata

Desktop2

 

Circa trecentoquarantacinque persone tra uomini e donne appartenenti a tredici nazionalità diverse prestarono, tra il 1943 ed il 1951, servizio presso la sezione Mfaa (Monuments, Fine Arts and Archive Program): il loro compito, approvato da Roosevelt e Churchill, era quello di penetrare nel cuore dell’Europa in balia dei nazisti e fare la caccia al tesoro più grande mai esistita: recuperare tutte le opere d’arte saccheggiate da Hitler. Questi eroi passarono alla storia come i Monuments men, gli uomini dei monumenti.
Nel 1943 americani ed inglesi istituirono la Mfaa; nella primavera dell’anno successivo si verificò il primo incontro in Gran Bretagna, dove a Shrivenham venne istituito il campo base per gli addestramenti militari: gli eroi dell’Mfaa erano per lo più intellettuali ed artisti, direttori di musei ed esperti di arte, senza alcuna cognizione militare.
Dopo essere sbarcati in Normandia con le altre truppe ad inizio giugno del ‘44, i Monuments men cominciarono a raggiungere castelli, chiese e conventi dove appesero il famoso cartello riportante la scritta “Off limits. A tutto il personale militare: edificio storico!” e cominciarono una serie di interrogatori coinvolgendo parroci, direttori di musei e gente locale per capire dove le opere potessero essere state trasportate e nascoste.
Molte delle opere del Louvre furono portate dai nazisti nel castello bavarese di Neuschwanstein; la struttura conteneva talmente tante opere d’arte che i Monuments men ebbero bisogno di sei settimane per poterle recuperare tutte. La vera sorpresa fu tuttavia quando nella miniera di salgemma di Altaussee, in Austria, furono ritrovati nel ’45 ben 6.500 quadri, statue e opere minori. Tra quel tesoro artistico venne ritrovata anche la Madonna con Bambino di Michelangelo, l’unica scultura dell’artista toscano ad aver lasciato l’Italia mentre lui era ancora in vita, nel 1506. Furono ritrovate nello stesso luogo anche delle casse con bombe inesplose al loro interno, questo per facilitare la cosiddetta Operazione Nerone: in caso di disfatta, l’ordine di Berlino era quello di fare esplodere tutto e privare l’intera umanità del tesoro artistico europeo.
Tutte le opere ritrovate vennero portate alla centrale istituita dagli Alleati a Monaco: da qui iniziò una difficile attività di individuazione dei proprietari e di restituzione, operazione tutt’oggi ancora in corso e tutt’altro che vicina alla conclusione.
E’ grazie al lavoro di questi eroi che possiamo apprezzare ancora oggi capolavori di grandi artisti come Leonardo, Donatello, Vermeer e Rembrandt.

Maria

Please rate this

coffeeandhistory