Federico prima di diventare Fellini

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Federico Fellini nacque a Rimini alle 21.30 del 20  gennaio 1920, da Urbano e Ida Barbiani. Il padre era rappresentante di commercio e la madre casalinga. Era un bambino tranquillo con una particolare predisposizione per il disegno. Nel 1925 mentre in Italia si assestava la dittatura fascista il giovanissimo Federico iniziava la scuola elementara presso le suore di San Vincenzo. Ebbe a dichiarare forse ispirato da Charlie Chaplin, suo punto di riferimento nel cinema, che da bambino scappò di casa per trovare rifugio in un circo. Nel 1936, anno dello scoppiò della Guerra Civile Spagnola e della proclamazione dell’ impero da parte di Mussolini, partecipò ad un campeggio di avanguardisti e si dilettò nel disegnare vignette. L’anno successivo con un suo amico pittore Demos Bonini creò una bottega del ritratto chiamata Febo. Il 1939 fu un anno tremendo per il mondo, le truppe di Hitler invasero la Polonia e scoppiò la seconda guerra mondiale, le forze franchiste vincono la guerra civile spagnola, l’ Italia invase l’ Albania, morì Pio XI e salì al soglio pontificio il cardinale Pacelli con il nome di Pio XII. In quell’ anno avvenne la svolta nella vita di Federico, si trasferì a Roma con il pretesto di iscriversi alla Facoltà di Giurisprudenza. A Roma Fellini iniziò le frequentazioni che influenzeranno tutta la sua cinematografia successiva. Si svilupparono le collaborazioni come illustratore per riviste come Cine Illustrato, Rugantino, Cinemagazzino, il Piccolo e il Marc’ Aurelio. In questa ultima testata conobbe Ruggero Maccari e Stefano Vanzina (Steno) con i quali curò, non accredidato,  le prime sceneggiature Lo vedi come sei? e Imputato alzatevi! per la regia di Mario Mattoli. Nei primi anni 40 l’ Italia entrò in guerra, la situazione internazionale precipitò negli abissi più tragici. In quel periodo avvenne un incontro decisivo per il suo ingresso nel mondo del teatro ovverosia con Aldo Fabrizi. Nel 1942 riuscì ad evitare la chiamata alle armi per un drammatico quanto fortunato per lui episodio, una bomba esplose nell’ archivio dell’ ospedale di Forlì pochi minuti prima della visita di controllo. Nel 1943 conobbe una giovane attrice romana Giulietta Masina che interpretava Pallina alla radio, un personaggio inventato da Fellini per il Marc’ Aurelio. Dopo un breve fidanzamento si sposarono entrò l’ anno, il 30 ottobre, rimanendo insieme per sempre. Nello stesso anno si registrarono la prima caduta di Mussolini per mano del Gran Consiglio del Fascismo il 25 luglio, l’ armistizio firmato da Badoglio e quindi lo scoppio della guerra civile italiana. Un’ altro incontro importante fu quello con Roberto Rossellini. Partecipò alla stesura della sceneggiatura di Roma Città Aperta, il capolavoro neorealista di Rossellini del 1946. Nel 1945 visse il dramma della perdita del figlio a poche settimane dalla nascita. In quell’ anno finì la seconda guerra mondiale e piano piano l’ Italia iniziò a risollevarsi dalle macerie. Nel 1946 continuò la collaborazione con Rossellini scrivendo anche la sceneggiatura di Paisà. Nel 1950 ebbe inizio la sua carriera di regista quando diresse insieme a Lattuada il film Luci del Varietà. La giovinezza di Fellini non è di facile individuazione poiché egli ha sempre colorato di mistero i suoi ricordi, li ha rielaborati nei suoi film talvolta dilatandone il carattere onirico e grottesco. Tuttavia grazie al groviglio di vicende personali intrecciate con quelle nazionali sono nati i capavolavori che hanno caratterizzato il cinema italiano e mondiale per i successivi cinquantanni.

Ettore Poggi

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